E tu hai pensato al Terzo pilastro?

Si tratta della previdenza individuale. Detto terzo pilastro perché è la terza gamba del sistema previdenziale svizzero con AVS e Cassa Pensione. Molti sono i benefici fiscali. 

Tutti i cittadini possono costituire un Terzo pilastro. Non è vero che occorre avere un alto reddito per ritenerlo conveniente. Anche un disoccupato lo può istituire. Ognuno decide liberamente quanto versare in relazione alla sua situazione economica.

La particolarità del Terzo pilastro è determinata dai vantaggi fiscali. Sì, perché i contributi versati possono essere scalati dalla tasse.

Nella Costituzione federale è stato iscritto nel 1972 e dal 1° gennaio 1987 è permessa la deduzione fiscale dei contributi versati. In questo modo sia la Confederazione che i Cantoni hanno incoraggiato i cittadini a costituire la previdenza individuale.

Ma a cosa serve se un cittadino nell’anzianità beneficia già dell’Avs e della Cassa pensione? Semplice, a coprire altre esigenze personali e conservare un buon tenore di vita anche dopo la cessazione dell’attività lavorativa.

L’importo scelto viene versato su un conto bancario oppure o per una polizza di assicurazione sulla vita.  Fino al 31 dicembre di quest’anno il contributo massimo per un lavoratore dipendente ammonta a 6’883 franchi annui. Per i lavoratori autonomi la quota massima annua non può superare 34’416 franchi.

Ad eccezione di particolari casi, come l’acquisto di un’abitazione propria o l’avvio di un’attività autonoma, il denaro risparmiato resta bloccato fino al pensionamento, maturando un consistente interesse.

Due sono le forme del Terzo pilastro: vincolato o libero. Il primo assicura notevoli vantaggi fiscali ma non può essere ritirato in qualsiasi momento; il secondo permette di versare contributi senza limitazioni ma i vantaggi fiscali sono inferiori.

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