Commercio online, ecco quando l’annuncio può nascondere la truffa!

L’attività commerciale online è quasi raddoppiata in tutti i Paesi europei per l’effetto della pandemia. Molti utenti si sono avvicinati per la prima volta agli acquisti e agli investimenti online. Ma i casi di truffa sono tanti. Come riconoscere i messaggi truffaldini e cosa fare.

Sottrarre denaro agli altri, vendere un prodotto che non esiste, promuovere investimenti finanziari fittizi… Le frodi su internet possono essere diverse e tante. E le segnalazioni continuano sempre ad arrivare alla polizia.

Quante volte riceviamo una mail che ci invita a fornire i nostri dati per partecipare a un concorso oppure a ritirare un premio fantomatico che avremmo vinto?

Istintivamente siamo portati a compilare il form, ma l’occhio ci va sul mittente della mail. Un indirizzo troppo strano che nulla ha a che fare con l’azienda del concorso.

E’ il pericolo vero che si nasconde nei messaggi elettronici ingannevoli. Parliamo del cosiddetto “Pishing”. Il messaggio ci invita a fornire dati riservati di accesso a un determinato servizio.

Questa tecnica denominata “pishing” serve per “pescare” un numero significativo di vittime.  Solitamente nel messaggio c’è un link che rimanda al sito di un istituto finanziario appositamente allestito per fare abboccare l’ignaro. E spesso si nasconde anche un virus capace di tirare fuori dati finanziari.

Ma a volte la truffa è più semplice: la vendita di un prodotto su un portale online. Gli annunci vengono sempre attentamente controllati dal personale di portali seri e professionali. Occorre quindi diffidare di un portale di commercio online sconosciuto.

Come avviene la truffa? L’autore pubblicizza il prodotto, attende la risposta e poi avanza la richiesta di pagamento anticipato. L’ignaro paga e il venditore non si fa più vivo.

Occorre diffidare soprattutto quando il venditore scrive di essere all’estero e chiede che la transazione avvenga attraverso finanziari internazionali non operativi sul territorio.

Le raccomandazioni che tutte le polizie fanno agli utenti di internet sono chiare: diffidare di email che non sono attese; diffidare di mail i cui mittenti sono sconosciuti; non assecondare richieste di pagamento; diffidare di link di mail sospette; controllare durante la navigazione in Internet, che l´ indirizzo URL sia quello del sito che si vuole visitare, e non un sito “copia”, creato per carpire dati.

Quando ricevete una mail che chiede di confermare dati personali, siate certi che non proviene mai da una banca, perché gli istituti di credito non lo fanno attraverso la posta elettronica.

Un’ultima raccomandazione: aggiornare le applicazioni antivirus. Ci sono filtri anti-spam che le individuano immediatamente.

Occhio allora… e navigate con prudenza!

 

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